RAMIREZ JOSÉ III PARLANDO DI CHITARRE In italiano CHITARRA DIECI CORDE VERNICE GOMMA LACCA | LIBRI DI LIUTERIA | Chitarra Lampo
RAMIREZ JOSÉ III, PARLANDO DI CHITARRE. LIBRO In italiano.
LIBRO DI LIUTERIA, SCRITTO DAL PIU' FAMOSO COSTRUTTORE DI CHITARRE CLASSICHE IN SPAGNA.
IN ITALIANO
"Questo libro non è niente altro che la raccolta di tutti i miei scritti degli ultimi anni, che nella maggior parte dei casi sono stati il frutto di richieste diverse provenienti a volte da riviste specializzate di differenti paesi, a volte dagli stessi autori di libri sulla chitarra o addirittura in alcuni casi, sono serviti a rettificare tesi universitarie. Così sebbene scrivere non sia uno sport per il quale mi senta particolarmente portato, ho sempre cercato di compiere, come ho potuto quello che considero un dovere, soprattutto se si pensa alla grande ignoranza sull'argomento e le conseguenze che questo può avere sul buon trattamento dello strumento, sulla sua conservazione, sulla sua storia passata e presente e sullo stesso valore ultimo."
(José Ramirez III)
Dedicato a Angelita.
Questo piccolo libro non è niente altro che la raccolta di tutti i miei scritti
degli ultimi anni, che nella maggior parte dei casi sono stati il frutto di richieste
diverse provenienti a volte da riviste specializzate di differenti paesi, a volte
invece dagli stessi autori di libri sulla chitarra o addirittura in alcuni casi, sono
serviti a rettificare tesi universitarie. Così sebbene scrivere non sia uno sport per il
quale mi senta particolarmente portato, ho sempre cercato di compiere, come ho
potuto, quello che considero un dovere, soprattutto se si pensa alla grande
ignoranza sull'argomento e le conseguenze che questo può avere sul buon
trattamento dello strumento, sulla sua conservazione, sulla sua storia passata e
presente e sullo stesso valore di quest'ultimo.
Ho spesso sentito una sana invidia per l'abbondante letteratura che esiste
sugli strumenti ad arco, specialmente sul violino, dato che diversi liutai, col
trascorrere degli anni, hanno lasciato scritte le loro esperienze o si sono
preoccupati di informare fedelmente scrittori specializzati sul tema, e questo
mediante inventari, certificati di autenticità, valutazioni, ossia tutta una serie di
documentazioni sulle quali è possibile studiare seriamente. Per disgrazia la
chitarra è quasi completamente orfana di tutto ciò. Non vi sono praticamente
opere che trattino della sua costruzione e riparazione, dato che se ne esistessero le
conoscerei sicuramente, quindi sebbene questo libro sia più che altro diretto al
suo trattamento ed alla sua conservazione, ho la speranza che sia l'inizio di una
più ampia trattatistica simile a quella già esistente sul violino. I libri editi fino ad
ora sulla chitarra, si riferiscono più che altro a collezioni, a volte ne narrano la
storia, tra l'altro in maniera piuttosto inesatta, e solo di rado ne affrontano il tema
delle riparazioni, in questi casi si tratta dello sforzo, degno di lode, di un qualche
appassionato che vi si è dedicato nel tentativo di fare ciò che io stesso pretendo in
questa occasione.
Approfitterò dell'occasione a me offerta dalla pubblicazione di questi
scritti, per smentire alcuni degli sgradevoli pettegolezzi che· corrono per il mondo
sulla mia persona, come per esempio quello che non mi trovi più nel mondo dei
vivi. Molto bene allora sono un fantasma che scrive senza troppe difficoltà.
Do quindi testimonianza, in queste righe, della mia esistenza, oggi.
quattordici novembre dell'anno di grazia 1990, a sessantotto anni di età.
La Bionda e la mora.
Ramirezz III espone il suo sapere in legni per chitarra, la Cedrela Odorata del centroamerica, perché preferisce la "mora" del cedro rosso del pacifico, con le sue marcate linee di crescita regolari, che vibreranno insieme alle corde, alla bioda europea Picea Abies. Il palissandro chiamato dagli inglesi Rosewood; la Jacaranda del Brasile, il Cocobolo. L'ebano.
La sega radiale e l'angolo di taglio del tronco.
Il suo grande rammiaro quando in Giappone per scoprire i suoi segreti segarono a metà una sua riuscita chitarra da concerto.
L'importanza dell'umidità dell'aria.
I facsimile delle lettere di Tarrega, Segovia dall'Hotel Steigenberger di Frankoforte, Yepes,
Numerose fotografie delle varie fasi di costruzione
Il differente action tra le corde altre e le basse.
Il diapason della chitarra di Stradivaro 740mm. del museo di Oxford !
Ci racconta come dopo aver visto una Viola d'amore (che vedete nella fotografia) a Ramirez viene l'idea di costruire una chitarra con altre corde all'interno della cassa armonica che scorrono internamente al manico vuoto, e suonano per simpatia, ma Segovia non è soddisfatto perché confondono la melodia, così José pensa di costruire un pedale simile a quello del pianoforte per smorzare suoni non voluti, allora Narsiso Yepes gli telefona e gli dice che ha studiato la cosa e che deve solo aggiungere 4 corde basse accordate in: DO, LA#, SOL#, FA# (C, A#, G#, F#), e avrà lo stesso effetto di risonanza, mentre le corde si interrompono appongiandoci semplicemente la mano, evitando macchinazioni pedalistiche. Poi ci fu la grande prova, stando lontano Ramirez pensava che Yepes come Segovia gli inveisse violentemente contro, invece gli disse "in che stupendo pasticcio mi hai cacciato !", così naque la chitarra a 10 corde che accompagnò da 1964 in poi tutte le incisioni e i concerti di Yepes.
La chitarra da camera o meglio con camera è uno strumento che ha all'interno della cassa armonica una piccola stanza interna che la divide in un "bilocale" uguale, per fare musica da camera. Questo per eliminare le note "lupo", dopo averle individuate spargendo limature di ferro sulla tavola armonica.
Il volume di aria della cassa armonica,
Il cipresso della chitarra Flamenca, e suoi voluti ronzii dell'action bassa, Sabicas.
Il trucco per evitare lo screpolarsi della tavola a fianco la tastiera, per la diversità di dilatamento.
Il sistema dei listelli a ventaglio
La vernice a gomma lacca all'alcool, grassa, copale, dammar, mastice, sandracca, ambra. olio essenziale, acqua di vetro, chiara d'uovo, Urea, a pennello, tampone, aria compressa, 14 mani di vernice.
la pulizia delle meccaniche
le grandi mani di Segovia, la chitarra deve suonare come "un'orchestra lontana", mentre "Questa chitarra è acuta e stridula come una signorina isterica ! "
La Hauser con i suoi bassi profondi e pieni di sfumature, gli acuti potenti e duraturi. Fu la chitarra di Segovia pr ben 25 anni, dalla metà del 1934-37.
La Hauser e la Fleta: Classiche, potenti, gravi, bassi profondi.
SCEGLIERE UNA CHITARRA
Sebbene la chitarra abbia raggiunto un livello praticamente omogeneo
sotto il punto di vista della potenza e della qualità sonora (parlando però sempre
di quelle di alto livello), esistono delle differenze di sfumature, che le faranno
sempre distinguere le une dalle altre, dovuto soprattutto alla struttura del legno,
dato che non esiste un legno che sia uguale ad un altro. I cerchi di crescita
circolari impediscono che le tavole che devono formare la tavola ed il fondo siano
uguali, sebbene siano state ricavate dallo stesso tronco, se non addirittura dello
stesso tavolone, e questo pur cercando in ogni modo di ottenere lo stesso taglio
mediante la sega radiale.
A questo si somma l'infinita varietà di relazioni che ci possono essere tra
le due parti della cassa della chitarra, ossia la tavola ed il fondo, ognuna con le
proprie caratteristiche.
Bisogna anche considerare i differenti diapason o le differenti lunghezze
delle corde, che le chitarre possono avere, oltre che la chiara influenza sul suono o
la varietà di strutture interne che ogni liutaio "inventa", facendo proprio il detto:
"Ogni sacrestia ha la propria liturgia".
Come conseguenza di tutto ciò, si produce una grande varietà di timbri e di
sfumature nel suono che fanno sì, che ogni chitarra abbia una propria "personalità"
differente da quella delle altre. Vi sono chitarre il cui suono è grave e profondo, ed
altre che invece lo hanno alto e brillante, e tra questi due punti la gamma è piuttosto
vasta. La stessa cosa avviene con le chitarre che emettono il suono facilmente e che
da vicino sembrano essere molto potenti, mentre invece questo diminuisce a
distanza e al contrario altre che sembrano avere un suono meno attraente, hanno
una proiezione sonora relativamente grande. Oppure vi sono chitarre che
prolungano a lungo il suono delle note acute, facilitando cosÌ l'espressività della
voce di colui che canta, ed altre che, invece, possiedono dei bassi profondi e potenti,
e che arricchiscono cosÌ gli accordi. Infine vi sono chitarre che hanno una grande
ricchezza di armonie e che producono un suono estremamente bello, ma con
l'inconveniente di confondere alquanto il discorso musicale.
Vorrei però sottolineare, che i suoni sopra descritti, sono molto rari; con
questo non voglio dire che non si possano produrre in una qualche chitarra, ma ....
INDICE
PREFAZIONE
IL CEDRO ROSSO (THUJA PLICATA)
IL PALISSANDRO
LA CHITARRA E IL LABORATORIO ARTIGIANALE TRADIZIONALE
RONZIO DELLE CORDE (STRING BUZZ)
UMIDITA' E SECCHEZZA
LA SUDDIVISIONE DELLA TASTIERA
UNA DINASTIA DI COSTRUTTORI DI CHITARRE RAMIREZ
LA CHITARRA A DIECI CORDE
LA CHITARRA DA CAMERA
LA LUNGHEZZA DELLA CORDA (DIAPASON) NELLE CHITARRE
LA REGOLAZIONE DELL'ALTEZZA DELLE CORDE SUI TASTI ACTION
LA CHITARRA FLAMENCA
CATENE E RAGGIERE
LA VERNICE
LE MECCANICHE
MANUEL RAMIREZ
A. S.. LA CHITARRA EDID
LE MODE E QUALCOSA DE PIÙ SULLE VERNICE
SCEGLIERE UNA CHITARRA
DISCEPOLI