BAKUNIN E RIMINI .
Il 2 agosto 1874 a Rimini, sul colle di Covignano, nella villa dell'industriale Ercole Ruffi, 28 dirigenti repubblicani che avevano indetto una riunione per decidere sulla loro linea politica, vengono arrestati. Portati alla stazione ferroviaria dove, sotto il controllo di soldati con la pallottola in canna, vengono fatti salire su un treno per Ancona.
All'ordine del giorno della mancata riunione, era stata posta la questione della collaborazione con anarchici e garibaldini in vista di un'insurrezione nazionale, prevista per l'8 agosto.
"Gli arresti di Villa Ruffi", spiega lo storico Giorgio Candeloro ("Storia dell'Italia moderna", vol. VI, Feltrinelli, p. 57), "colpirono indirettamente ma gravemente gli internazionalisti, i quali rimasero completamente isolati", ma vollero proseguire nel loro progetto, perché "giudicarono che fosse troppo tardi per disdire l'inizio del moto". Il 5 agosto viene arrestato Andrea Costa, nella notte tra 7 ed 8 agosto quasi tutti i partecipanti sono bloccati.
"Bakunin riuscì a fuggire travestito da prete". Si salvò anche Cafiero.